mercoledì 5 febbraio 2014

Parere soggettivo o verità oggettiva?

A volte, quando chiacchiero mi capita di notare come per molte persone sia difficile scindere le argomentazioni di carattere oggettivo dalle impressioni di carattere soggettivo.
È naturale che ognuno di noi sviluppi gusti, simpatie, e sensazioni diverse.
Tutte queste belle cose fanno parte del nostro carattere, derivano dal nostro vissuto e influenzeranno ciò che ancora dobbiamo vivere. Sono proprio questi pareri soggettivi a renderci tutti adorabilmente diversi gli uni dagli altri.
Oltre i pareri però esistono anche le verità assolute, le considerazioni oggettive e le realtà inconfutabili. Questi “scomodi pilastri” ci finiscono in mezzo ai neuroni di continuo.

Molte volte i pareri personali, i gusti e le predisposizioni possono basarsi su complessi processi mentali talvolta inconsci e talmente radicati da risultare inspiegabili a parole.
Se a me piace il cioccolato e a voi no, non c’è modo di spiegarvi perché mi piaccia. Un gusto personale non è confutabile, semplicemente può essere condiviso così come può non esserlo. Di certo chiunque affronti l’argomento, a prescindere dal suo gusto, non potrà negarne le verità oggettive che vi stanno alla base ammettendo implicitamente che il cioccolato esiste, che piace a molti e che ne esistono numerose varietà.

Alcuni pareri soggettivi nascono e si sviluppano persino a prescindere dalla sicurezza di un’ipotetica verità oggettiva che ne permetta l’esistenza.
Ok questa potrebbe sembrare contorta.
Sto parlando della fede.
Esatto, nessuno può dimostrare che il dio della religione cristiana esista (così come nessuno può dimostrare che non esista) ma è proprio basandosi su questa impossibilità che milioni di persone credono “per fede”.
Non commenterò cosa penso della fede in questo contesto, quello che mi basta è che non posso non riconoscere alla fede la capacità di rendere inamovibile il parere soggettivo.

In altri casi ancora, alcuni pareri soggettivi vengono scambiati per verità oggettive.
Questi casi nascono solo a causa dell’ignoranza (la condizione dell’essere ignari) relativa alle reali verità che rendono il parere stesso del tutto infondato.
Ok anche questa era un po’ contorta.
Parlo dell’incoerenza.
Mentre la fede si basa sull’impossibilità di dimostrare tanto l’esistenza quanto l’inesistenza di qualcosa, l’incoerenza si presenta quando si perseguono convinzioni già smentite da verità oggettive esistenti.
Quando Galileo Galilei dimostrò che la terra è sferica (sì lo so è un geoide ma non puntualizziamo), non gli credettero mica subito! Moltissimi ignari dell’epoca continuarono a credere che la terra fosse piatta e morirono con questa incoerente convinzione. Allo stesso modo, tutt’oggi, molta gente crede nell’oroscopo nonostante sia stato dimostrato che le costellazioni (anche quelle zodiacali) non esistano. Molte persone continuano irrazionalmente a non accettare che quelle stelle apparentemente così vicine, siano in realtà separate da distanze astronomiche colossali e che la loro apparente vicinanza sia solo frutto della posizione prospettica.
Queste persone non sono solo incoerentemente convinte che questi gruppi di stelle esistano, ma che arrivino persino ad avere influenza sui caratteri e sulle attitudini dei nascituri.

Insomma sono consapevole di quanto delicato e spinoso possa essere questo argomento vi invito a rifletterci quando vi capiterà di assistere o partecipare attivamente ad un confronto.
Fatemi sapere se siete riusciti a distinguere le verità oggettive dai pareri soggettivi e come questo ha influenzato le chiacchierate.

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